RECENSIONE: "DAVANTI AGLI OCCHI" di ROBERTO EMANUELLI
Genere: Romanzo
Pagine: 332
Prezzo: € 16,50
“Perdere il controllo, perdere le
strutture, perdersi nel mondo e nella vita. Perdere. Forse la strada giusta la
troviamo solo quando ci perdiamo. Forse ci perdiamo solo quando la strada è
quella giusta…”
Una come me, che si perde da sempre, non poteva non iniziare
la recensione con questa bellissima frase tratta dal libro che stiamo per
conoscere…
Siete pronti a ritrovarvi?
Seguitemi: vi stupirà scoprire
come la strada giusta sia sempre stata lì… davanti agli occhi!
Ho sperato tanto in questo libro, quindi non vi parlerò di
caso, destino o casa editrice che ha richiesto la recensione.
Mi assumo la
responsabilità della mia curiosità.
Desideravo da un po' dare un seguito a quelle frasi lette tante volte
su facebook, e aventi come firma quella di Roberto Emanuelli.
Perchè poi, per
quanto una frase possa essere bellissima, avrà sempre un difetto: finisce troppo in fretta; e siccome io sono una che per le cose belle non si pone
limiti, non si accontenta mai ma anzi, ci si
“abbuffa” sino a farsi venire il mal di pancia, allora cosa potrei desiderare di meglio che un
susseguirsi di bellissime frasi, un discorso profondo, un doloroso ma splendido
viaggio introspettivo alla ricerca di te stesso, della verità, del senso della vita stessa.
“Succede così, ci limitiamo a
guardare le cose senza farlo davvero, invece per capire bene quello che hai
davanti devi averne voglia, o fare un passo in là. Troppo facile restare dove
sei e dire ‘non ho capito’, e allora sarai sempre quello che sei: uno che non
ha capito, uno dei tanti che non ha capito.”
Ma entriamo nel vivo. Il protagonista è Luca, broker assicurativo
“povero” (come lui stesso si definisce per tutta la durata del libro).
Per lavorare nella società rilevata dallo zio ha rinunciato alla sua più grande
passione, la scrittura. Una scelta voluta perchè più semplice e meno rischiosa di quella che implicava l'inseguimento di un sogno.
Attorno a lui un caleidoscopio di personaggi, tutti suoi cari amici, tutti diversi tra loro ma anche tutti con lo stesso desiderio:
quello che Luca dimentichi Mary, ragazza conosciuta per caso in un locale di
Roma ed entrata con tale prepotenza nella sua mente (e nel suo cuore?) da non
uscirne più, nonostante lei non voglia stare con lui, preferendogli il fidanzato Giulio,
più fermo e stabile, meno passionale.
Voglio soffermarmi su questo particolare per un attimo: ho
riscontrato nella scelta sentimentale di Mary un riflesso perfetto della scelta
professionale di Luca.
Anche lui ha fatto, professionalmente, esattamente come lei
sentimentalmente, la scelta più sicura. Quella senza “intoppi”. Quella che:
“meglio non rischiare che ritrovarsi col culo a terra”.
Eppure Luca non riesce
a capire Mary, quella scelta cosi tassativa. Non si arrende, continuando a cercare di farle
cambiare idea... che le sicurezze sono bellissime, ma la passione e i sentimenti,
sono un altro paio di maniche!
“Voglio avere le palle di credere
ancora nel romanticismo di una serata indimenticabile, nella magia del primo
sguardo, nella poesia di certi momenti. Voglio essere tanto folle da credere
nell’amore.”
Mary non appare mai al presente ma in tanti flashback che
ci permettono continuamente di saltare dal passato al presente e ricollegarci simultaneamente al filo dei pensieri di Luca.
Mary è sparita nel nulla. Luca non ne vuole sapere di
dimenticarla ma a un certo punto cercherà di reagire. Conoscerà altre donne, anche spinto dagli amici.
Come andrà a finire?
Riuscirà ad amare un’altra? O Mary tornerà e sceglierà lui?
Sono domande che vi accompagneranno per tutta la lettura del
libro, perchè dico davvero, sino alle ultime pagine non sperate di indovinare il finale: io
l’ho sbagliato almeno tre volte!
“Fra le cose che non ti ho mai detto c’è che la prima volta
che ho incrociato il tuo sguardo ho pensato che mi saresti mancata per il resto
della vita, perchè dal primo momento, oltre a perdermi nei tuoi occhi, ho anche
capito che non saresti mai stata mia. Non in un certo modo. Certe cose le
sappiamo fin dall’inizio, le sentiamo subito, ma qualche volta facciamo finta
di niente, perchè è bello giocare anche per perdere, ed è quello che è successo
con te: ho perso tutto quello che potevo perdere: la testa, il cuore, il fiato
e le chiavi di casa... in una frazione di secondo; e lo rifarei millemila volte,
perchè perdere, con te, è bello da morire.”
Mi ha incantata il modo di scrivere di Emanuelli. La sua
scrittura è innovativa, moderna, piacevole.
I flashback, azzecatissimi, permettono un delicato stacco
dalle profonde riflessioni di Luca e le intervallano rendendole più (passatemi
il termine) leggere.
Ho adorato la storia di Mia, la donna che Luca incontra al Parco dove và spesso ad allenarsi, e che silenziosamente, diventerà a mio parere, il personaggio chiave di tutta la
storia, la rivelazione.
“Ragazzo, un’ultima cosa… ti diranno
anche... ecco, ti diranno di non credere all’amore, di non alimentare quella
fiamma. E tu, con quella fiamma, darai fuoco a tutto l’universo!”
Ho trovato originale l’idea che per tutto il libro Luca scelga per il
lettore una colonna sonora, lo coinvolge nella sua vita, lo rende partecipe. Ogni capitolo una canzone diversa, ogni momento
un’emozione diversa. Stati d’animo e canzoni. Musica e scrittura, un binomio
infallibile.
Ah, la mia preferita sta nel mezzo, e non all’inizio di un
capitolo come le altre: “Allo Stadio” degli Stadio. Non ci voglio credere! E pensare che
credevo di conoscerla solo io…
Questo libro mi è entrato dentro. Colpita e affondata!
Vi lascio con la frase che mi ha fatta riflettere di più…
“Mi piace pensare, fantasticando, che l’entanglement
quantistico, uno dei fenomeni più romantici e meravigliosi della meccanica
quantistica, abbia a che fare anche con cuori, sogni e anime, non solo con
numeri, equazioni e positroni. Chissà quante schifezze hanno combinato, nello
spazio interstellare, le nostre cellule milioni di anni luce fa, chissà quante
ancora ne combineranno, prima di dichiararsi amore eterno…”
Alla prossima puntata… ;-)
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