Ciao a tutti!
Volevo
innanzitutto chiedere perdono, perché in questo periodo, per motivi personali
sono spesso assente dal blog.
Prometto però, che
dalla prossima settimana vi stupirò con tante nuove recensioni :-)
Questa settimana
invece vorrei parlarvi di uno scrittore emergente
che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare lo scorso anno: Roberto Emanuelli, in attesa dell'uscita del suo prossimo libro...
E siccome in
lui non ci hanno creduto solo la “Edizioni Efesto” (che pubblicò il suo
primo libro, “Davanti agli occhi” ) e la “Rizzoli” (che invece, oltre alla
seconda pubblicazione del primo, pubblicherà il secondo, “E allora baciami”),
ma anche e soprattutto ci abbiamo creduto noi lettori; dedicargli la mia
incursione settimanale sul blog mi sembra “atto dovuto”, se non altro nei
confronti della mia parte sognante.
Perché io
voglio ancora credere, dopo Luca e Mary, ci siano ancora persone che si
amano alla faccia di chi all’amore ha smesso di crederci, superando qualsiasi
ostacolo pur di non perdersi.
Così, mentre
la maggior parte delle donne aspetta tra qualche giorno l’uscita al cinema di “50 sfumature di
Nero”, io aspetto aprile per l’uscita di “E allora baciami”, con la
consapevolezza che sarà senz’altro all’altezza delle mie aspettative.
Abbiamo conosciuto
Roberto Emanuelli su facebook (parlo per la maggiore), associato alla sua frase
di successo divenuta poi un mantra per tanti di noi: “Siamo solo per pochi”…
“Siamo solo per pochi perché sorridiamo a tutti
senza compiacere nessuno, perché inseguiamo il nostro sogno ma facciamo il tifo
anche per quello degli altri. Perché è solo se impariamo a credere nel prossimo
che possiamo specchiarci negli occhi di chi ci guarda e vederci più belli e
meno soli. Le guerre, semplicemente, cessano quando smettiamo di farle. Un
cuore senza odio residuo è un cuore pronto al meglio. E io ho ancora voglia di
immaginare un mondo dove le persone si agitino per essere con le persone e non
contro le persone. Quanta gente vedo arrendersi, prendendo il “meno peggio” per
paura di non poter prendere più niente, senza capire che, in quel modo, stanno
rinunciando a tutto. Noi non smetteremo mai di concederci chance di felicità,
perché crediamo nell’amore, e non siamo soli e pochi, noi siamo solo per pochi…”
In poco tempo
ha raggiunto un successo incredibile.
Merito della sua genuinità, della
semplicità che trasmette e della passione per la scrittura, che traspare da
ogni sua frase.
Nasce così
“Davanti agli occhi”, il suo primo libro.
La storia di
Luca e del suo amore “impossibile” per Mary. La voglia di farcela, di non
mollare mai; di crederci sempre. Che le cose spesso, sono più semplici di come
ce le dipingono gli altri.
“Ragazzo, un’ultima
cosa… ti diranno anche… ecco, ti diranno di non credere all’amore, di non
alimentare quella fiamma. E tu, con quella fiamma, darai fuoco a tutto
l’Universo!”
Ecco. Luca ci insegna questo: ad amare
veramente.
Roberto invece, ci insegna a credere nei
sogni.
Noi siamo stati spettatori e partecipanti di tutto
questo, di una storia scritta a tante mani, che ci insegna una profonda verità
e mi ricorda tanto un vecchio proverbio africano: “Se si sogna da soli, è solo un
sogno. Se si sogna insieme è la realtà che comincia”.
Ecco, Roberto ha iniziato a sognare da solo,
poi ha coinvolto chiunque capisse il significato di ciò in cui lui credeva, e lo
facesse proprio.
Muoio dal desiderio di leggere “E allora
baciami”, di conoscere il protagonista Leonardo e la sua storia. Di entrare nuovamente
nei meandri di una mente che fa riflettere su cose che a volte ci passano
davanti senza che gli diamo l’importanza che meritano. Di perdermi, per poi
ritrovarmi, più presente che mai.
Finisco di scrivere l’articolo e mi rendo
conto di quanto sia convincente Emanuelli: a settembre
chiacchierammo del suo primo libro di fronte ad un calice di vino rosso (nacque
lì la mia Intervista-non intervista che potete trovare sul blog). Continuai a sostenere la tesi della
superiorità del vino bianco persino nella stesura dell’intervista.
Ebbene, ho appena finito il nuovo articolo e mi rendo
conto di avere tra le mani un calice di vino rosso.
Mi sorprende ammettere
come, delle volte, le cose viste da un’altra prospettiva possano acquisire un
fascino che prima non avevano:quel sapore forte ha saputo dare un gusto diverso e un sapore nuovo a ciò che usciva dai miei pensieri, una carica che la trasparenza del bianco non avrebbe saputo dare.
Volete la mia conclusione? Ad aprile la mia migliore bottiglia di rosso sarà pronta a dare il meglio di sé…accompagnando la lettura di “E allora
baciami”!
Io ci sarò, e voi?
Buona serata...
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