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venerdì 24 giugno 2016

Recensione: LA BAMBINA DELL'OCEANO di Lorenzo Crescentini

Buon giorno care lettrici, oggi recensione particolare di un libro scelto d'impeto grazie alla sua copertina, un qualcosa di surreale mi ha attratto è per questo che ho deciso il acquistarlo, parlerò del self-publishing  di Lorenzo Crescentini:

      "La bambina dell'oceano"



  


Ciao a tutti, 
oggi vi parlerò di un libro che ho scelto grazia alla sua copertina. Non è particolarmente bella, ma a mio avviso, molto misteriosa! 
Se pensiamo poi al titolo...
Con "La bambina dell'oceano" ho iniziato a fantasticare subito, bambina, oceano, rumore d'onde, scogli, sabbia, insomma un quadro ideale per sognare. Peccato che la scelta d'impeto mi sia costata tanta delusione, e lo dico con tanta tristezza. Durante la lettura tornavo spesso indietro a rileggere, perché mi perdevo , ma non con l'immaginazione! L'autore passava da un argomento all'altro, da un personaggio all'altro senza dare un vero significato, insomma, mi perdevo...
Personaggi e luoghi descritti in modo superficiale.
Una confusione totale. Il tutto si sviluppa in una casa davanti al mare, Ricardo, un ragazzo traferitosi lì da poco, incontra un giorno una bambina, Perla, nel suo tratto di spiaggia privata, e da lì iniziano una serie di incontri amichevoli. Chi è Perla? Da dove arriva? Ricardo sfuggirà al suo passato?


In quel punto l'acqua doveva essere profonda due volte l'altezza della bambina, pensò Ricardo. Doveva essere una nuotatrice intrepida, a meno che non fosse riuscita a scavalcare i due metri e passa di staccionata. Indossava un vestito lilla, che non sembrava bagnato.



Ricardo lavora per una azienda che si occupa di trivellazioni, e poi nel tempo libero fà lo scrittore.

"Sedeva, lasciando che quell'aria al sapore di mare gli scivolasse sulla pelle, come la carezza umida di una mano grande quanto la vita stessa. Sedeva, ascoltando in silenzio la voce dell'oceano, una voce che raccontava di flutti invisibili sotto la superficie, di onde che corrono a infrangersi sugli scogli, del tranquillo sciabordio delle acque, del verso dei gabbiani che volano sopra le correnti."

Bene un bel minestrone di avvenimenti. Ho trovato interessante la parte iniziale, e penso che se fosse stata sviluppata a dovere, sarebbe stato veramente un gran bel romanzo, invece...
Ho adorato però alcune frasi e non potevo non trascriverle per farvele leggere, la più bella ve la riporto ora qui sotto.


<< quando si parte si lascia sempre qualcosa indietro>> disse Ricardo, prendendole il bicchiere e riempendolo nuovamente. << Nella vita ci lasciamo indietro tante cose. Và cosi per tutti , credo. Ma anche quando succede, non bisogna smettere di guardare avanti>>.

L'autore, Lorenzo Crescentini, ha sicuramente potenziale e non vi nego che sono incuriosita e leggerò sicuramente il suo prossimo romanzo! 








Lo conoscete il minetrone? Bè questa lettura la definirei cosi! Non un minestrone classico, ma uno misto di frutta e verdura. Dal taglio irregolare, dai sapore né dolce né salato, né buono né cattivo. Ecco è  così che mi sono sentita a fine lettura, smarrita tra i gusti!




“Nel sogno camminava sotto l'oceano. C'erano voci, c'erano suoni. C'era la luce che filtrava ondeggiante tra migliaia di bolle in sospensione. C'era la poesia di un cosmo segreto, celato al di sotto del visibile. Lui camminava e guardava, sapendo che la strada di sabbia che percorreva lo stava portando dall'altra parte: una volta emerso si sarebbe trovato nel mondo che aveva lasciato. Camminava, augurandosi che il sogno durasse abbastanza per arrivare di là.”

C’è una spiaggia, sulla costa australiana, dove i sogni si comportano in modo insolito. E dove uno scrittore solitario incontra una bambina che ama il mare.



A presto!!!



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