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giovedì 2 marzo 2017

POST-IT #3 - Into The Wild



Buongiorno Lettrici!!!
Oggi è giovedì e come ogni settimana c'è il nostro appuntamento fisso con 
Post-it d'Autore.
Questa settimana i miei post-it saranno collegati ad un film e alla colonna sonora che per me indimenticabili.




"Into the Wild - Nelle terre selvagge" (09/2007) è il film di cui vi parlo oggi. Scritto e diretto dal sempre superbo Sean Penn, è tratto dal bestseller di Jon Krakauer, "Nelle Terre Estreme", che a sua volta racconta la storia vera di Christopher McCandless.

Christopher McCandless è un giovane americano benestante: subito dopo la laurea in scienze sociali all'Università Emory nel 1990, dona i suoi risparmi all'Oxfam e abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista nella quale non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al cattivo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare a piedi per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo di Alexander Supertramp. Disseminare la storia delle citazioni di Thoreau, Tolstoj e London è una chiara dimostrazione che l'intento del regista è quello di indicare "un nuovo modo di vedere le cose".
"Into The Wild" è il film che porta in un campo di straordinaria credibilità uno dei concetti che da sempre affliggono l'essere umano: la possibilità di potersi dire liberi.


La messa in scena è molto potente, ed è accompagnata sublimemente dalla voce di Eddie Vedder dei Pearl Jam, in veste di cantautore di canzoni che interagiscono perfettamente con la storia che vediamo, scritte appositamente per il film. 
Sean Penn ha messo noi spettatori nelle condizioni di immergerci in questo estremo on the road, addentrandoci in paesaggi magnifici perchè puri, naturali, incontaminati.
Ho amato "Into the Wild", film tanto criticato quanto amato. Un viaggio che ci racconta una storia di "trasformazione interiore", di perdono, perchè è solo nel perdono che si ama veramente.

"C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso..." 






Come ho già detto, la colonna sonora è firmata da Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam. Vi ho mai detto quanto amo la loro musica? Ebbene si, adoro i Pear Jam e la meravigliosa voce roca di Eddie Vedder. 


“Avevo strutturato la mia sceneggiatura basandola su un accompagnamento sonoro che fosse viscerale e avesse anche dei componenti cantautorali. E’ stato durante le riprese del film che la voce di Eddie Vedder come cantante e autore di canzoni mi è venuta in mente come quella giusta per questo film. Un mese dopo aver accettato la mia proposta, queste grandi e toccanti canzoni gli uscivano a fiotti. Nessun’altra voce fa fluire, sanguinare o gioire la giovane terra e il cuore americano così appassionatamente come quella di Vedder. Il suo contributo non solo alza considerevolmente l’impatto del film, ma credo che sarà un’indelebile raccolta indipendenetemente dal film. Da mettere in una casula del tempo sotto ‘Compagni di strada’”.                            Sean Penn


"Music for the Motion Picture: Into the Wild" è l'album di debutto come solista di Eddie Vedder.
Per buona parte, vengono in mente dei Pearl Jam epurati dalle tendenze più distorte e irruente. Altrove emergono altri inevitabili influenze alla Spingsteen o a Neil Young.
 Eddie mette in primo piano la sua voce, virile e calda - ma avete idea della bellezza della sua voce, così graffiante??? - capace di reggersi sopra un banjo o un'ukulele. Mi viene in mente una sola parola... magia. 
Vedder, con la sua sua voce, riesce a trasportarmi in paese lontani, facendomi provare lo struggimento del protagonista, Cristopher. 
"Rise" e "Hard Sun" sono due delle undici canzoni che mi faranno sempre venire i brividi per la loro intensità.
Hard Sun

When I walk beside her
I am the better man
When I look to leave her
I always stagger back again
Once I built an ivory tower
So I could worship from above
And when I climbed down to be set free
She took me in again
There’s a big
A big hard sun
Beating on the big people

In the big hard world 



Quando cammino accanto a lei
Sono l’uomo migliore
Quando cerco di lasciarla
Torno sempre indietro vacillando
Una volta ho costruito una torre d’avorio
Per poterla venerare dall’alto
E quando sono sceso per farmi liberare
Lei mi ha ripreso dentro
C’è un grande
Un grande sole forte
Che batte sulla grande gente
Nel grande mondo difficile


Vi saluto con il video di "Hard Sun", in un'esibizione live di Eddie Vedder, sentite già i brividi??? Io, nel frattempo, mi ascolto il mio vinile💖 


Sara, Cristina, Marta, Rachel e Deb vi aspettano nei rispettivi blog. Cosa ci avranno riservato i loro Post-it d'Autore? 

💗Vi aspetto giovedì prossimo!!!


Questi sono i link dei blog che partecipano a Post-it d'Autore





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