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giovedì 22 dicembre 2016

RECENSIONE: A TOR BELLA MONACA NON PIOVE MAI di Marco Bocci

Buongiorno a tutti voi, lettori e lettrici, oggi sono felice di recensire finalmente uno dei libri di cui avevo seguito la presentazione questa estate a Villacidro, alla manifestazione "Premio Letterario Dessì", che mi era costata tre giorni intensi, giostrandomi tra lavoro, cani e viaggio.Tre giorni in cui dormii poco e nulla, ma l'adrenalina mi consentì di portarli degnamente a termine: grazie passione!

A testimoniare la verità assoluta che gli ultimi saranno i primi, Marco Bocci è stato il terzo degli autori che seguii ed il primo che finalmente riesco a recensire.
Andai a vederlo, inutile nasconderlo, perchè già famoso come attore: l'irresistibile commissario Nicola Scialoja di "Romanzo Criminale", il bello e impossibile Vicequestore Domenico Calcaterra di "Squadra Antimafia"... mi assalì la curiosità di sapere: "ma uno così bello, come scrive?"
La risposta ve la darà la mia recensione...




Nessun testo alternativo automatico disponibile.TITOLO: A TOR BELLA MONACA NON PIOVE MAI
AUTORE: MARCO BOCCI
CASA EDITRICE:BOOKME DEAGOSTINI LIBRI
GENERE: ROMANZO
PREZZO: FORMATO KINDLE: € 6,99  - COPERTINA RIGIDA: € 10,99
Pagine: 218






Inutile dire che appena ho iniziato a leggere il libro e a conoscere il protagonista principale, ho avuto visivamente davanti lui: un ragazzo coi capelli neri, un pò ribelli, lo sguardo da duro sopra un carattere da onesto...il personaggio Marco Bocci, l'autore.
Mauro Borri è un ragazzo come tanti in Italia: disoccupato, cerca di guadagnare qualche soldo in nero facendo volantinaggio per un disonesto. Nonostante sia cresciuto in una zona di Roma tutt'altro che residenziale, Tor Bella Monaca, dove la Polizia, come dice anche il titolo citando il gergo del luogo, non arriva mai. Mauro è un bravo ragazzo che non ha mai superato quella linea sottile che lo avrebbe portato ad essere un pregiudicato, come tutti gli altri della zona. Difficile mantenersi puliti dove intorno c'è solo fango. Persino Romolo, suo fratello, in passato c'era cascato nonostante sia una bella persona.

"Che cazzo di posto Tor Bella: qui non ci sono i sampietrini come a Roma, qui è un'altra cosa, un'altra vita, anche se è la stessa città, anche se sono romano pure io, ma romano di cemento, non romano di San Pietro!"

Una buona famiglia la loro, nonostante tutto. Ma la miseria si sà, si combatte finchè si può. Finchè non ti porta via tutto, compresa la fidanzata, Samantha, che ha lasciato Mauro per fidanzarsi con un dottore.
Così Mauro inizia a pensare, sotto idea di due amici, Fabio e Domenico, di rapinare la mafia cinese. Come finirà? 

"Ma quanti cazzo de soldi sò?".Fabio non ci crede, Fabio proprio non riesce a crederci. Da quando sono entrati nel capannone i tre cinesi non hanno smesso un attimo di contare, sembra che la grana non debba finire più. E non è mica robetta questa, è una paccata di banconote da cinquecento euro fresche e fruscianti come un bell'acquazzone d'estate.Sacchi e sacchi stracolmi."


A me i buoni che si improvvisano cattivi fanno paura, perchè non lo saranno mai sino in fondo. E poi si sa, come vuole buona regola, valida sia per il teatro che per la letteratura, basta intravvedere un pò umanità nel protagonista per immergersi nella sua vita e restare col fiato sospeso in attesa del lieto fine (se mai ci sarà). Ed è proprio quello che succederà con Mauro...
Bella scoperta Marco Bocci. Nonostante io non abbia una passione esagerata per questo genere, il romanzo mi è piaciuto. 
Un'opera acerba senza ombra di dubbio. Però piacevole.
Non lungo, mai pesante nelle descrizioni; questo libro riesce, con un linguaggio chiaro e semplice, a coinvolgere il lettore.
Vuoi per la realtà che racconta, quella dei giorni nostri, vuoi per Mauro che potrebbe essere il fratello, fidanzato, figlio, nipote di ognuno di noi... è inevitabile a un certo punto non volergli bene come se facesse veramente parte della nostra vita. 
Penso siano azzeccatissimi pure i dialoghi, crudi, a volte volgari, privi di filtri, in romanesco.
Ammetto, continuo a preferirlo come attore, però come scrittore è stato meglio di tanti altri che non fanno altro che non sia scrivere.
Un premio alla sua poliedricità.


Sarebbe un vecchio stivale verde, senza alcuna ombra di dubbio. Perchè? 
Perchè questo romanzo rispetta la realtà della nostra vecchia e segnata Italia, dove gli onesti soccombono, la Mafia la fa da padrona e per sopravvivere persino un onesto rischia di diventare disonesto.
Non avrei trovato capo migliore, ma ne avrei voluto usare un altro, davvero, col cuore: uno stivale tutto nuovo, dove regni una serenità che non esiste più.
Chissà, magari un giorno qualcosa cambierà: il verde dello stivale riporta questa speranza..






Cattivi si nasce o si diventa? Mauro Borri sta per scoprirlo a sue spese. Da quando l'ex fidanzata Samantha, bella e sensuale come nessuna, l'ha lasciato per un dottore, Mauro non si dà pace: deve trovare il modo di riscattarsi, un'alternativa alla sequela di lavoretti senza prospettive, una via d'uscita che gli consenta di riconquistarla e di andare incontro al futuro a testa alta. Ma tra i casermoni di Tor Bella Monaca - dove Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando l'occasione giusta -la vita è una corsa a ostacoli e un lavoro vero un miraggio. Così, quando gli amici Fabio e Domenico si mettono in testa di rapinare niente meno che la mafia cinese, la tentazione di lasciarsi coinvolgere è troppo forte. 
Improvvisarsi cattivi però non è cosa da poco: lo sa bene Romolo, fratello di Mauro, ex delinquente pentito che da anni lotta per conquistare una seconda opportunità. E mentre la famiglia Borri, alle prese con un inquilino moroso e le mille ingiustizie dell'Italia di oggi, fa di tutto per restare unita e non soccombere, un destino crudele si prepara a giocare l'ennesimo tiro a Mauro e compagni ... 
Ironico, sfacciato e grottesco come l'umanità che racconta "A Tor Bella Monaca non piove mai" è un atto d'amore nei confronti di un mondo, quello della periferia più aspra e degradata, pieno di storie, di rabbia e di vita.



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