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martedì 26 luglio 2016

IL LADRO DI RICORDI di Tiffany Reisz, RECENSIONE

Amiche lettrici compulsive, Tiffany Reisz, soprannominata da me "The Queen" è tornata!!! Mi sono innamorata di Tiffany Reisz e del suo stile inconfondibile quando ho letto la serie Original Sinners (Peccato originale), e credetemi, una volta che conoscerete la Reisz sarà amore per sempre. "Il ladro di ricordi" è un romanzo completamente differente dai suoi precedenti, ma il suo stile unico è caratteristico anche di questo capolavoro. 




Autrice: Tiffany Reisz
Titolo: Il ladro di ricordi
Editore: Harper Collins Italia
Data di pubblicazione: 7 luglio 2016
Pagine: 379






Sabato mi trovavo a teatro per una delle mie passioni più grandi, l’opera e in primis “La Traviata” di Verdi e tra un atto e l’altro ho iniziato un opera che aspettavo da tempo, “Il ladro di ricordi”. Ero veramente in astinenza da Tiffany Reisz. Ho conosciuto la Reisz quasi per caso, leggendo la recensione di un blog. Ho iniziato con “Peccato originale – L’nnocenza ”. Romanzo dopo romanzo, pagina dopo pagina, sono entrata in un mondo che non conoscevo, che mi ha intrigato da subito. Mi ha ammaliato con il suo stile unico, diventando inevitabilmente, una delle scrittrici che più ammiro. Ora grazie a HarperCollins “Il ladro di ricordi” è approdato in italia e non poteva mancare nella mia libreria.
La Reisz è per me insuperabile nel suo genere, ha ridefinito gli standard, il suo stile narrativo è seduttivo, i suoi personaggi prendono immediatamente vita, come se potessimo toccarli con mano, consolarli nei momenti peggiori o scrollarli in cerca di una reazione, assolutamente mai banali, tutt’altro. Con “Il ladro di ricordi” Tiffany Reisz vira decisamente rispetto alla serie “Peccato originale”, serie che vi consiglio vivamente di leggere, composta da ben 8 libri (editi da Newton Compton, ma non ancora tutti pubblicati), 8 capitoli che raccontano la storia di Nora e Padre Soren, storia che non perde mai un colpo, in un crescendo di emozioni. Ma questa è un’altra storia e spero di parlarvene a breve.

La Reisz ha una grande capacità, seduce il lettore con le parole e anche con “Il ladro di ricordi” c’è riuscita in pieno. In questo libro ci troviamo alle prese con una saga familiare, i Maddox, produttori da generazioni di Bourbon nel Kentucky. Ma anche le famiglie più facoltose hanno scheletri nell'armadio inquietanti, molti di loro hanno stretto torbidi patti per arrivare alle attuali posizioni, e i Maddox non sono stati da meno. La storia è narrata in un doppio piano temporale, che va dal presente al passato. Il libro è il racconto di una notte da parte di Paris, donna sensuale e estremamente affascinante che ci racconta una storia unica. Paris, è pronta a tutto per recuperare la prima bottiglia di Red Thread, quell’unica bottiglia di bourbon con il nastro rosso al collo, capace di racchiudere tanti segreti e vicende passate. Ma c’è un ostacolo da superare,  ostacolo che risponde al nome di Cooper McQueen, proprietario attuale della bottiglia. Paris, per ottenere ciò che vuole, deve scendere a patti, e la sua moneta di scambio è il racconto della storia di Tamara, erede dell’impero della Red Thread Bourbon, e le ragioni per cui di colpo la distilleria chiuse i battenti.

Nel buio di una notte, mentre si muoveva pigramente dentro di lei, senza alcuna fretta di finire o passare a qualcos'altro, lui le aveva illustrato la teoria di Platone, tratta dal Simposio, secondo la quale all'origine gli esseri umani avevano avuto quattro braccia, quattro gambe e due volti. Con così tanti occhi e arti, quelle creature erano state talmente potenti da ispirare timore persino a Giove, il quale pensò bene di tagliarle in due, dividendole a metà. Da allora per l'eternità, ciascuna metà vaga alla disperata ricerca dell'altra. Quando Levi era dentro di lei, Tamara credeva a quella leggenda. Quattro braccia. Quattro gambe. Due facce. Un corpo. Le metà che si incontravano. Le metà che ricomponevano il tutto. Il suo mezzo fratello. Il suo mezzo marito. La sua metà. Il loro tutto. 

Tamara e Levi, Paris e Cooper, la Red Thread. Al centro del palcoscenico troviamo una bottiglia di bourbon, la prima bottiglia di Red Thread che sia mai stata distillata e imbottigliata dal capostipite dei Maddox, e la maledizione che colpirà tutti loro. Storie che si intrecciano tra vendetta, sotterfugi, mistero, libertà e amore.

 «Amore è solo il nome che si dà al desiderio e alla ricerca della completezza». A quel punto erano scoppiati a ridere, perché mentre lo diceva le aveva infilato dentro altre due dita. In realtà l'amore, anche se lo facevano di continuo, c'entrava assai poco con quello che stava succedendo tra di loro. Lei doveva mangiare per sopravvivere. E doveva stare con Levi per la stessa ragione.


Argomenti che scottano e, purtroppo, sempre più attuali come l’incessante lotta tra bianchi e neri. La discriminazione razziale negli USA, dove la maggioranza dei cittadini neri era ed è ancora vittima di una rigidissima discriminazione.  
Anche questa volta Tiffany Reisz non ci ha fatto mancare niente.
“Il ladro di ricordi” è un romanzo capace di rapire completamente il lettore immergendolo in una storia di bugie, gelosie e peccati di famiglia davvero inconfessabili. 







Come è possibile che una sola bottiglia di buon whisky possa racchiudere in sé tante questioni irrisolte e vicende passate che hanno ancora un enorme impatto sul presente? Paris, ultima discendente della potente famiglia Maddox, se lo è chiesto parecchie volte e ora che finalmente è riuscita a mettere le mani su quell'unica bottiglia con il nastro rosso al collo potrà forse darsi una risposta e proseguire con la sua vita. Ma Cooper McQueen, l'uomo a cui appartiene di diritto la bottiglia e che ha pagato ben un milione di dollari per ottenerla, non è disposto a rinunciarvi senza ottenere qualcosa in cambio. Paris avrà ciò che vuole a patto che gli riveli le oscure gelosie e i reconditi segreti dei più importanti produttori di whisky, che hanno fatto delle vendette, degli incesti, dei tradimenti un proprio singolare stile di vita. Lui insomma vuole conoscere tutta la storia dei Maddox, produttori di quell'unica bottiglia di whisky con il nastro rosso al collo. E se questo vuol dire portare alla luce scomode verità, forse è giunto il momento.

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