Pagine

martedì 31 maggio 2016

Recensione: DIMMI TRE SEGRETI di Julie Baxbaum ed. Dea


Buon martedì amiche lettrici. Quest'oggi vi presento un romanzo molto dolce. Un delicato e dolce Young Adult, molto bello, profondo e scritto in modo superbo da Julie Baxbaum. Un romanzo che sorprende per gli argomenti trattati. 






Oggi vi parlo di "Dimmi tre segreti", una lettura che mi è stata involontariamente “suggerita” da Luana, la mia collega blogger, che infatti alcune mattine fa, durante una delle consuete chiacchierate, mi ha chiesto se avessi per caso sentito parlare del nuovo libro della Buxbaum, un testo che nonostante fosse presentato come il YA dell'anno non la convinceva a fondo. Si dice che la curiosità è donna... quindi vado su Amazon e con un click il libro è mio! "Dimmi tre segreti" è il libro di debutto YA di Julie Buxbaum, che abbiamo conosciuto grazie a ben due romanzi contemporary di gran successo, “Vorrei che fosse amore” e “Dopo di te”.
“Dimmi tre segreti” parla di Jessie Holmes, una giovane e talentuosa adolescente, con una profonda passione per la letteratura e la poesia. Passione ereditata dalla madre, un insegnate di lettere, che l'ha lasciata troppo presto. Jessie si è appena trasferita a Los Angeles con il padre, nella casa della sua matrigna. La sua vita viene stravolta. Ora frequenta un liceo nuovo e prestigioso per l’élite di LA, il Wood Valley High School. E’ catapultata in una realtà completamente differente rispetto alla sua vita passata a Chicago. Qui non ha amici, è la “diversa”, quella nuova.
Diciamo che non è proprio una passeggiata per Jessie, con il suoi indumenti GAP e le sue Vans. Jessie è un personaggio reale, genuino, ed è facile capire i suoi stati d’animo.
Sono passati due anni, da quando ha perso la madre, ma il suo è un dolore sempre presente e solo il tempo, che inesorabilmente passa, lenirà il suo dolore, fisico, acuto, che ti entra nel cuore e sembra spezzarlo. 

Tutto passa, Jessie. Ricordatelo. Quello che sembra enorme oggi sembrerà minuscolo domani, mi aveva detto una volta la mamma.


Questo dolore non passa inosservato, e ben presto Jessie riceve una mail da PS, acronimo che sta per Perfetto Sconosciuto, che inizierà a contattarla in forma anonima. PS vuole aiutarla ad ambientarsi in quella fossa di leoni che è il nuovo liceo, come una sorta di spirito guida. I suoi consigli la aiuteranno a stringere nuove amicizie, evitando comunque le persone non proprio simpatiche. Il loro è una rapporto virtuale ma che, di mail in mail, cresce e diventa un’amicizia vera nonostante Jessie non conosca ancora l’identità di PS.   
Nel frattempo Jessie, nella classe di letteratura, conosce Ethan, occhi blu e un aurea ancora più scura dei suoi occhi. Un ragazzo che non passa inosservato e che con la sua maschera di indifferenza sembra non far caso a ciò che lo circonda. In lui Jessie rivede lo sguardo che vede in se stessa, venendone attratta ed incuriosita.  Jessie è un personaggio capace di scuotere il lettore (che viene coinvolto in toto) perché affronta la vita con le sue insicurezze senza comunque lasciarsi abbattere.


Volevo bene alla mamma perché era mia. E io ero sua. E questa sensazione di appartenere a qualcuno non mi capiterà mai più. I giorni perfetti sono per le persone con sogni piccoli, realizzabili. O forse sono per tutti, solo che lo capiamo con il senno di poi: sono perfetti solo ora che contengono qualcosa di irrevocabilmente e irrimediabilmente perduto.


L’autrice è stata impeccabile nel descrivere i personaggi e le loro sensazioni. Ho trovato estremamente divertente e vera Scarlett, l’amica impulsiva di Jessie che ha lasciato a Chicago. Anche Theo, il fratellastro di Jessie, è stata una piacevole sorpresa. Devo dire che all'inizio mi stava parecchio antipatico, ma piano piano, nel corso della storia viene fuori il suo lato umano!
E’ un libro indirizzato ai più giovani, si legge tutto d'un fiato e credetemi se vi dico che non c'è un minuto in cui ci si annoia, anzi. 
Naturalmente non sto a dirvi che ho gioito nel momento in cui ho scoperto che PS era proprio chi volevo che fosse.
Lo stile di scrittura della Buxbaum è piacevole e scorrevole. E' stata persino capace di trattare argomenti non facili, ma purtroppo di fortissima attualità, come il bullismo e la perdita di una persona cara per via di un male incurabile, temi affrontati come solo una persona che ha veramente sofferto può fare.
Ha, inoltre, inserito vari riferimenti letterari, uno su tutti un passaggio tratto da “Sacred Emily”, un poema di Gertrude Stein.

“Una rosa, è una rosa, è una rosa”

Dove la Stein tende a spiegarlo come la presa visione di quello che quella cosa è in primis, senza fronzoli o simbolismi, la rosa può essere vista come una rosa ma anche come il simbolo della poesia romantica, ma pur sempre una rosa è a tutti gli effetti, per quanto puoi scomporre ciò che vedi e ricomporlo sotto tutti i punti di vista, quello che apparirà non è che comunque l’oggetto reale. Ed è proprio ciò che intende Jessie quando descrive se stessa.


Lunga è la notte e chiara è l'alba, e l'ora più buia è quella prima di vedere la luce, ma quando la luce arriva riempie di calore ogni cosa. 







E se la persona che ti conosce meglio al mondo fosse l’unica che non hai mai incontrato?



Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano? Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è risposato, costringendola a trasferirsi dall’altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più. Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai…



«Il miglior romanzo young adult dell’anno.» Teenvogue





2 commenti:

  1. Ah, ahimè avrei voluto adorare questo libro come te, ma non è stato possibile.
    Sarà stata la protagonista a me in odio per certi comportamenti egoisti, sarà stato altro, ma non sono riuscita ad apprezzare a pieno questo libro.
    La storia è scritta benissimo, i personaggi ben caratterizzati e le riflessioni messe in bocca alla protagonista sono vere e deliziosamente schiette, ma per me purtroppo non è bastato per ottenere il votone che avrei voluto dare alla Julie Buxbaum (trovi la recensione qui).
    Ciau!
    Rainy

    RispondiElimina
  2. Rainy, non so come sia possibile ma il tuo commento mi è sfuggito... quindi scusa se rispondo solo ora. Ora vado a leggere la tua recensione 😊

    RispondiElimina