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mercoledì 23 marzo 2016

Recensione: "La moglie del califfo" di Renée Ahdieh - ed. Newton Compton







Titolo: La moglie del califfo
Autore: Renée Ahdieh
Editore: Newton Compton

Pagine: 384
Genere: Fantasy 





Al calar del sole sul regno di Khalid, spietato califfo diciottenne del Khorasan, la morte fa visita a una famiglia della zona.

Ogni notte, infatti, il giovane tiranno si unisce in matrimonio con una ragazza del luogo e poi la fa uccidere dopo aver consumato le nozze, prima che arrivi il nuovo giorno. Ecco perché tutti restano sorpresi quando la sedicenne Shahrzad si offre volontaria per andare in sposa a Khalid. In realtà, ha un astuto piano per spezzare quest’angosciosa catena di terrore, restando in vita e vendicando la morte della sua migliore amica e di tante altre fanciulle sacrificate ai capricci del califfo. La sua intelligenza e forza di volontà la porteranno a superare la notte, ma pian piano anche lei cadrà in trappola: finirà per innamorarsi proprio di Khalid, che in realtà è molto diverso da come appare ai suoi sudditi. E Shahrzad scoprirà anche che la tragica sorte delle ragazze non è stata voluta dal principe. Per lei ora è fondamentale svelare la vera ragione del loro assurdo sacrificio per interrompere una volta per tutte questo ciclo che sembra inarrestabile.




Amiche lettrici compulsive, oggi vi parlo di un libro che mi ha incuriosito parecchio, un retelling de Le Mille e una Notte, e per chi non conoscesse le note vicende,  in sintesi, il califfo prende ogni giorno in moglie una ragazza diversa, per poi ucciderla al sorgere del sole. La storia della Ahdieh si basa sullo stesso presupposto.
Noi troviamo Khalid, il giovane re sanguinario, che ogni notte si unisce in matrimonio con una giovane ragazza del califfato che all’alba troverà la morte. Questo è il pegno d’amore che ogni fanciulla deve pagare per essersi sposata con il più potente giovane del regno. Shahrzad, la nostra protagonista, si offre volontaria per andare in sposa al califfo Khalid, dopo che questi ha ucciso la sua migliore amica Shiva.

“La rabbia era piacevole, un ricordo confortante. Shiva. La sua più cara amica, la sua più intima confidente.”

Shahrzad agisce per vendetta, è una giovane ragazza, ma è furba, e spera che, con un po' di astuzia, riuscirà a far giustizia,  eliminando il responsabile di così tanti omicidi.
Khalid è una scoperta, è enigmatico, carismatico, di poche parole,  un grande guerriero per essere così giovane, ha perduto tanto, con una maledizione che le pende sulla testa,  nonostante tutto si dimostra un grande re, un piccolo grande uomo, che rischia e sceglie Shazi.

«Sei… incredibile. Ogni giorno penso di stupirmi per quanto sei incredibile, ma non è così. Perché è così che sei. Non conosci limiti, non hai confini in tutto ciò che fai». Con ogni parola in più, abbatteva tutte le sue barriere, tutti i muri.
E la sua volontà si ribellava, urlando in silenzio, mentre il suo cuore accoglieva l’intrusione come un usignolo saluta l’alba, come i moribondi trovano conforto nelle risposte alle loro preghiere.

Intorno a Kalid e Shahrzad (aiuto, inizialmente non nego di aver avuto qualche difficolta con il memorizzare tutti i nomi dei personaggi, così insoliti per me) ci sono altri personaggi molto intriganti, come Tariq, figlio di un califfo e primo amore di Shahrzad, oppure Jalal, cugino di Khalid e Despina, l’ancella impertinente.
Questo è il primo libro che leggo su questo filone, e devo dire è stata una piacevole sorpresa, anche se inizialmente la storia fa un pò fatica ad ingranare la marcia, ma poi, con il passare dei capitoli, tutto diventa più scorrevole, seducente, e non si riesce più a staccarsi dalla lettura. L’ambientazione è da sogno, scenari da favola avvolti nell'orrore di una terribile maledizione, il tutto unito da amore, intrighi e magia. Ora non si resta che attendere il prossimo libro della serie. 







Non è stato semplice trovare il suo alter ego musicale per questo libro. L’ambientazione da sogno è ciò che mi ha fatto capitolare, mi ha fatto pensare a una canzone che ho amato tanto, “United states of Eurasia” dei Muse, che passa dai Queen a “Lawrence of Arabia” a strizzare l’occhio al romanticismo con il Notturno n°9 di Chopin. Questo ricco sound rievoca in me le stesse sensazioni che mi ha trasmesso questo romanzo, una continua evoluzione di stili, così come è stata la crescita emozionale che mi ha coinvolto nella lettura di “La moglie del Califfo”.

    
                                                                                                                     

5 commenti:

  1. Bellissima recensione Guenda! Ho questo splendido libro in wish list da tantissimo tempo, e ora che sta per uscire il sequel in lingua originale, credo che dovrò sbrigarmi a leggerlo!! Grazie mille per aver condiviso la tua opinione con noi lettrici e lettori!

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  2. che bella recensione!
    personalmente è da tanto che sento parlare di questo libro, e benissimo direi! ;)

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  3. Davvero una bella recensione! Ho questo libro già pronto in lista e non vedo l'ora di iniziarlo!

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  4. Ciao, ma che bella recensione!
    Io ho da poco finito di leggere questo libro e devo dire che non sapevo assolutamente che voto dargli (trovi la mia recensione qui ), perché ci sono molti aspetti positivi, come il world-building, Khalid, Despina e Jalal che ADORAVO LETTERALMENTE, la vita di corte e altri piccoli dettagli che erano assolutamente meravigliosi, contrastati da elementi diversi, come la magia buttata a caso, personaggi importanti non caratterizzati, quasi istant-love e Shahrzad soprattutto che invece non ho proprio retto.
    Un libro controverso, ecco, ahah.
    Un abbraccio,
    Rainy

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